Mi ero ripromessa di non farlo, di non commentare quello che è successo durante la manifestazione di sabato, ma proprio non ce la faccio. Soprattutto dopo aver guardato un’intervista ad una delle ragazze che ha ben pensato di manifestare la sua presenza in piazza lanciando sassi e bastoni contro la polizia che “vietava di manifestare”. Eh no, mia cara. Sei stata tu, come gli altri tuoi degni compari, ad impedire a me e tanti altri di manifestare pacificamente e senza l’angoscia e la paura di vedermi arrivare in testa un sanpietrino. Non accetto di sentire che tu “sei una donna incazzata perchè non trovi lavoro, perchè lo Stato non ti aiuta con la tua bambina”, perchè se fossi veramente incazzata, non andresti a devastare quello che è anche tuo o comunque di persone che si sbattono dalla mattina alla sera per cercarsi un lavoro o per mantenerselo a fatica. Mia cara, non accetto che tu ti definisca “anarchica”, piagnucolando poi che le tue devastazioni sono la tua protesta contro lo Stato che non ti aiuta, perchè è troppo comodo e perchè non sai neanche quello che dici. Per me sei una persona violenta e vuota, che non trova altro strumento che la violenza cieca, che non ha forse mai riflettuto in vita sua su cosa significhi libertà. Del resto anche per parlare devi coprirti la faccia e nascondere la tua identità. Che tristezza pensare che ti sia lasciata manipolare così, magari per due soldi o solo per una manciata di promesse o di qualche esaltato ideale. Che tristezza pensare chetu sia per giunta una madre che dovrebbe insegnare a sua figlia come stare al mondo, darle gli strumenti per vivere in una società, a contatto con il prossimo. Che tristezza pensare che tu ti creda libera, ribelle, autorizzata a mettere in pericolo la vita degli altri, a fare scempio di una città, a profanare un luogo sacro, a distruggere con la tua violenza e stupidità il senso di una manifestazione importantissima.
Io che sono libera davvero, di pensare, di esprimermi e di scrivere, non con un sasso ma con poche righe ti dichiaro pacificamente il mio più profondo disprezzo.
Indignarsi con un sanpietrino in mano li avrà fatti sentire onnipotenti per un ora! Con che risultati poi…
Un saluto!
la forza del gruppo, presi singolarmente magari sono dei codardi, ma codardi lo sono comunque!
Concordo pienamente con quello che scrivi.
Ho visto anch’io quell’intervista (penso proprio sia la stessa) e ho riconosciuto in quella persona il vuoto più assoluto, più totale.
Il problema è che a queste persone, anche a dare loro un’opportunità, probabilmente la sprecherebbero in pochissimo tempo, perché le opportunità vanno coltivate, bisogna impegnarsi, accontentarsi anche.
Molto più facile lanciare sassi (almeno qui in Italia…).
Ops… sono arrivata in ritardo ma commento ugualmente, sperando che non ti dispiaccia…
… sono d’accordissimo. Chi ha fatto degenerare la cosa non ha fatto altro che impedire a persone come noi di manifestare e di esprimere il loro dissenso in maniera civile e “costruttiva”…
… codardi senza alcun senso civico e senza alcun ideale… ecco cosa sono quelli che manifestano a botte e pugni e calci… niente altro.
Dopo tanto tempo, sempre questo post. 😦 Auguri, Valeria, per quando leggerai queste righe: buon anno!
Buon anno, @Vale, ed ancor di più …. ai tuoi pensieri schietti ! 🙂
@Bruno
ehiii????!!!
Oh mannaggia, allora hai deciso di non scrivere più? 😦
Ciao, buona serata. 😉